Jonathan Your body is so gentrified I sublet me a little room A pocket in your lap Boy, are we happy? Cuz love gets me so terrified Of all I stand to lose on you So I’m sharpening my knife But that’s why you love me And I love you too Jonathan You’re sweet You wanna get down on your knees Jonathan make a fool of yourself in front of my friend go ahead *So you got a passport So you gotta good job So you wanna fast forward Straight to the dull part Where you’re six months pregnant Y’all invite me to your wedding And he gotta good job Bet he wanna sing along* I’m the trophy of your whole world And the villain all along I was pure But so wrong Jesus be a personal rooster Stretch the back Make a alto from a soprano I greet my day ass-up *So you got a passport So you gotta good job So you wanna fast forward Straight to the dull part Where you’re six months pregnant Y’all invite me to your wedding And he gotta good job Bet he wanna sing along* It’s all on you This whole system is built on you If you lift a finger If you lift a finger It’ll all break This system will all break If you lift a finger If you lift a finger

O mar é azul e transparente (The sea is blue and transparent) Há pássaros que voam felizes pelo céu (There are birds that fly happily across the sky) Há uma lua que brilha contente (There is a moon that shines gladly) E um sol que sorri pelas manhãs (And a sun that smiles in the morning) Mayday Mayday Mayday Planet earth sending mayday Planet earth sending mayday Mayday to the universe Sun and sky and planet earth Are sending Mayday Mon and stars sending Mayday Across the universe we are all sending Mayday Let us save planet earth Mayday Night and day Mayday Wind and storm all day Sending Mayday Sending Mayday Our planet is tired all day Sending Mayday Mayday

Un tramonto di fine primavera. Andrew guardò fuori attraverso le cortine di foschia del crepuscolo che s’attardava. La notte stava sopraggiungendo lentamente come un messaggero del destino. Le luci dei lampioni si accendevano una dopo l'altra cercando di vincere la maestosa onda oscura della notte. Ritornò nella stanza. Era lì, tutte le sere a quell'ora, prigioniero per scelta, per lasciarsi avvolgere dal buio e dal suono. La radio gracidava caoticamente alla ricerca della giusta frequenza, mentre lui cercava di posizionarne l'antenna in modo da ricevere meglio le modulazioni nell'etere. Sul tappeto giacevano i suoi unici compagni: i corpi vaporosi dei cuscini disseminati sul pavimento. Beccata quella che gli sembrò la stazione radiofonica giusta si distese sui cuscini mentre il giro di basso che usciva dalla radiolina divenne l'attracco ad un'emissione notturna rivelatrice di un mondo sconosciuto. Quando lo speaker presentò quel pezzo e pronunciò il nome della band s'alzò di scatto, come se la sua memoria lo avesse identificato con qualcosa di conosciuto. S'avvicinò frettolosamente allo scaffale per controllare nella confusa raccolta di dischi che suo fratello maggiore gli aveva lasciato in eredità. Vinili che aveva imparato a conoscere attraverso il vecchio giradischi della madre: una valigetta bianco rossa che apriva di rado e solo per ascoltarne svogliatamente qualcuno. Non amava particolarmente quella collezione... però ricordava che c'era un disco alieno, diverso, nero, tra i pochi col titolo in inglese. Rammentava bene: la copertina era completamente nera tranne l'iscrizione di piccole onde bianche sul davanti e la minuscola scritta sul retro. Era quello! Apri la valigia giradischi e fece scendere la puntina sulla spessa nera liquirizia di plastica. Una secca batteria elettronica sibilò e poi s'accasciò, un basso pesante e grasso brontolò, una chitarra entrò pungente con un nervoso intreccio di corde e poi quella voce misteriosa e maledetta. Il lato A s'intitolava “Outside”, lato B “Inside” e quest'ultima cominciava proprio con la canzone appena sentita alla radio, che lo risucchiò dentro un vortice sonoro dal quale non riusciva a liberarsi . Quando la puntina gracchiò sull'ultimo solco del vinile Andrew s'alzò per togliere il disco dal piatto e riporlo nella nera custodia ed ebbe uno stordimento, un senso di mancanza, come soffrisse di un'astinenza sonora. Rigirò il disco e fece ridiscendere la puntina e si sentì meglio. Ripeté quel gesto molte volte finché non s'addormentò disteso sul pavimento abbracciato ai suoi amici cuscini. Si svegliò all'alba con le ossa rotte e col vinile che ancora girava nel piatto mentre la luce scavalcava l'oscurità della notte. Andò in bagno, si guardo nello specchio e vide il suo volto rigato dalle lacrime mentre dalla bocca usciva un piccolo rigagnolo rosso. Quella fu la notte che lo trasformò per sempre in un vampiro assettato di suono.

The Source of Joy, from the Soul of Rumi, translated by Coleman Barks Love is a river, drink from it. Love is a river, drink from it. No one knows what makes the soul wake up so happy! Maybe a down breeze has blown the veil from the face of God. A thousand moons appear. Roses open laughing. Hearts become perfect rubies like those from Badakshtan. The body turns entirely spirit. Leaves become branches in the wind. Why is It now so easy to surrender, even for those already surrendered? There’s no answer to any of this. No one knows the source of joy. A poet breathes into a reed flute, and the tip of every hair makes music. Shams salis down clods of dirt from the roof, and we take jobs as doorkeepers for him. A road might end at a single house, but it’s not love’s road. Love is a river, drink from it. Love is a river, drink from it. Rise. Move around the center as pilgrims wind the Kaaba being still is how one cley clod sticks to another in sleep, while movement wakes us up and unlocks new blessings.